Il fenomeno delle Badanti in nero

Prendendo spunto da un articolo de “ il sole 24 ore “,  scritto ad ottobre 2018, mi sorgono spontanee alcune riflessioni sul tema del lavoro nero nel mondo dell’assistenza alla Persona.  

La testata giornalistica descrive come, ancora oggi, sia diffuso il lavoro nero nell’ambito badanti, colf, babysitter ed assistenza anziani.

I numeri presi in esame sono da capogiro: 6 lavoratori su 10 non regolarizzati. In pratica, presso le famiglie lavorano circa 2 milioni di persone di cui, almeno 1,1 milione in modo irregolare.

Letti questi dati mi sono fatto una domanda: quanto denaro, alla fine prelevato anche dalle mie e dalle tue tasche, viene evaso?

Quante tasse e contributi che, se tutti “viaggiassero in regola” andrebbero a beneficio della comunità e delle persone fragili?

Ma il centro delle mie riflessioni, non è solo questo.

Il vero tema è: le famiglie, assumendo una Badante in nero, o una qualsiasi collaboratore domestico, si rendono conto dei rischi che corrono?

I rischi legati al lavoro delle Badanti in nero

I rischi più eclatanti riguardano due punti chiave: cosa succede se l’Operatore si fa male e cosa succede dopo che il rapporto di lavoro finisce.

Se da un lato al Collaboratore familiare fa comodo essere pagato in nero, dall’altro possiamo stare certi che si sente comunque dipendente e, in caso di infortunio, specialmente se grave, non si farà scrupoli a denunciare il Datore di lavoro.

Così come il Pronto soccorso farà il suo dovere denunciando all’Inail l’infortunio stesso e, di conseguenza, l’Inail impiegherà un nano secondo a fare tutti gli accertamenti del caso. Con le naturali conseguenze che si possono immaginare.

L’altra grave rischio legato al lavoro nero è il “dopo lavoro”, ossia cosa succede dopo che il rapporto di lavoro finisce, soprattutto quando si parla di Badanti.

Cosa potrebbe succedere quando il rapporto di lavoro si interrompe, ce lo spiega in un’intervista Andrea Zini, vicepresidente di Assindatcolf  l’associazione nazionale dei datori di lavoro domestico.

Andrea Zini afferma:  “Tenere un lavoratore domestico in nero è un rischio per le famiglie, che può comportare grosse spese in caso di contenzioso” e  prosegue poi dicendo “Ci si espone all’eventualità di dover versare somme rilevanti, fino a 20-30mila euro, per contributi totali o parziali  non versati. La famiglia, infatti, non ha la responsabilità limitata al capitale investito, come le S.r.l., e può vedere aggrediti direttamente i suoi beni”.

A questo punto, a mio avviso, una riflessione è d’obbligo: vale veramente la pena rischiare tutto questo?

Personalmente preferirei dormire sonni tranquilli, sapendo che il mio caro è in buone mani e, al contempo, io non corro il rischio di essere denunciato per non avere versato contributi o non avere rispettato un contratto di lavoro.

La scelta del Collaboratore giusto

Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione quando si assume una Badante è la selezione e la scelta della Badante stessa.

Chi assisterà il nostro Caro infatti, deve essere una persona in possesso di competenze, capacità, pazienza, empatia e profonda onestà.

Quante famiglie hanno la capacità di valutare tutte queste caratteristiche quando si apprestano a selezionare la Badante per la persona da assistere?

Durante i colloqui per la selezione dei Collaboratori, capita spesso di trovare candidati che conoscono perfettamente i contratti di lavoro e le normative a loro tutela.

Di rimando, non sempre esprimono la professionalità necessaria a svolgere un lavoro tanto delicato quanto impegnativo e di responsabilità.  

La selezione di DM Assistenza

Nel suo lavoro quotodiano DM Assistenza pone grande attenzione alle selezione dei propri Collaboratori.

Nella nostra organizzazione infatti impieghiamo specifiche tecniche di selezione atte a testare la professionalità dei collaboratori  e ci assumiamo la responsabilità della regolarità contrattuale.

Perché la famiglia deve sentirsi tutelata e sicura quando ci affida l’assistenza di un Anziano, di un Ammalato o di una Persona in stato di bisogno psico-fisico.

Il momento in Italia non è dei più favorevoli, ma a DM Assistenza siamo convinti che sia meglio investire qualche euro in più per un’assistenza professionale, sicura e per la quale la famiglia non corre il rischio, un domani, di pagare conti molto salati.

Badanti in nero e rischi per la famiglia

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